Sensori sismici sensibili basati sull'interferometria delle fibre a frequenza di microonde nei cavi utilizzati a livello commerciale
Rapporti scientifici volume 12, numero articolo: 14000 (2022) Citare questo articolo
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L’uso delle infrastrutture in fibra per il rilevamento ambientale sta attirando l’interesse globale, poiché le fibre ottiche emergono come piattaforme a basso costo e facilmente accessibili che presentano un ampio dispiegamento terrestre. Inoltre, le reti in fibra ottica offrono il vantaggio unico di fornire osservazioni di aree sottomarine, dove la scarsa esistenza di strumentazione sismica permanente a causa dei costi e delle difficoltà di implementazione limita la disponibilità di informazioni sottomarine ad alta risoluzione sui rischi naturali sia nel tempo che nello spazio. L’uso di tecniche ottiche che sfruttano l’infrastruttura in fibra preesistente può fornire in modo efficiente una copertura a risoluzione più elevata e aprire la strada all’identificazione della struttura dettagliata della Terra, in particolare sulle faglie sottomarine sismogeniche. La tecnica ottica prevalente da utilizzare nel rilevamento dei terremoti e nell'analisi strutturale è il rilevamento acustico distribuito (DAS) che offre elevata risoluzione spaziale e sensibilità, tuttavia ha un raggio limitato (< 100 km). In questo lavoro presentiamo una nuova tecnica che si basa sulla diffusione di una frequenza di microonde stabile lungo le fibre ottiche in una configurazione ad anello chiuso, formando così un interferometro sensibile alla deformazione. Chiamiamo la tecnica proposta Interferometro in fibra a frequenza di microonde (MFFI) e dimostriamo la sua sensibilità alla deformazione indotta da terremoti da moderati a grandi provenienti da epicentri locali o regionali. I segnali MFFI vengono confrontati con i segnali registrati dagli accelerometri dell'Osservatorio Nazionale di Atene, della Rete Sismica Nazionale dell'Istituto di Geodinamica e da un interrogatore DAS disponibile in commercio che opera in parallelo nella stessa posizione. È stato raggiunto e dimostrato un notevole accordo nel comportamento dinamico e nella stima della velocità di deformazione. Pertanto, l'MFFI emerge come una nuova tecnica nel campo dei sismometri a fibra che offre vantaggi critici rispetto ai costi di implementazione, alla massima portata e alla semplicità.
L'imaging dettagliato della struttura della Terra, comprese le zone di rottura attive, è di fondamentale importanza per la stima dei rischi naturali1,2,3. Sebbene siano stati compiuti progressi significativi per quanto riguarda lo studio delle proprietà sismiche e della pericolosità delle zone di faglia nelle aree terrestri4,5, la struttura delle faglie sottomarine sismogeniche spesso rimane scarsamente vincolata. Inoltre, le frane e le correnti di torbidità rappresentano rischi geologici significativi per le infrastrutture marine6,7. Queste aree geografiche di interesse non sono facilmente accessibili, spesso a distanza di centinaia di km dalla costa. Attualmente, l’unica soluzione praticabile per l’acquisizione dei dati sismici è l’uso di sismometri di fondale oceanico, che tuttavia pone ostacoli nel posizionamento e nel recupero8.
Negli ultimi dieci anni sono stati condotti molti studi che dimostrano che i cavi in fibra ottica nelle installazioni terrestri e, soprattutto, sottomarine, possono funzionare come sismometri distribuiti di elevata precisione fornendo la possibilità di telemetria e funzionamento continuo. Sebbene le fibre ottiche siano state progressivamente installate a partire dai primi anni ’80 per consentire la comunicazione a banda larga in tutto il mondo9,10, sorprendentemente, la sensibilità delle fibre ottiche alle vibrazioni meccaniche le trasforma in una potenziale piattaforma globale per il rilevamento e il monitoraggio di un’ampia gamma di effetti geofisici e ambientali. Lo sfruttamento di tali sensori in tutto il mondo consente applicazioni significative nei sistemi di allarme rapido e potrebbe anche fornire una grande quantità di dati per servire la scienza aperta negli studi geofisici e sui cambiamenti climatici. Tuttavia, un’implementazione massiccia richiede anche un metodo di misurazione ottica sensibile ed economicamente vantaggioso. La tecnica di rilevamento prevalente per rilevare eventi sismici e altri disturbi ambientali è il rilevamento acustico distribuito (DAS)11,12,13,14,15. DAS si basa sulla retrodiffusione di Rayleigh (RBS) della luce ed è in grado di rilevare e misurare le vibrazioni lungo la fibra nei domini di ampiezza, frequenza e fase16,17,18. Gli interrogatori DAS disponibili in commercio basati sulla demodulazione di fase possono offrire una risoluzione spaziale dell'ordine di 1 m, una copertura della distanza fino a circa 100 km con una deformazione massima e minima rilevabile di poche nanodeformazioni e inferiore19,20. I sistemi DAS sono stati utilizzati con successo nel rilevamento dei terremoti e nella caratterizzazione dettagliata della struttura delle faglie sottomarine21,22,23, dimostrando così che le fibre ottiche possono fornire una migliore visibilità in luoghi in cui l'accesso umano e l'installazione di strumentazione speciale sono impegnativi. Nonostante i suoi superbi meriti in termini di risoluzione spaziale e sensibilità nella misurazione della deformazione, DAS presenta limitazioni fondamentali a causa della sua intrinseca dipendenza da RBS. In particolare, lo svantaggio principale del DAS è che è molto sensibile alle riflessioni causate da connessioni non ideali tra diversi segmenti di fibra nelle implementazioni installate e generalmente non può funzionare oltre distanze di circa 50-100 km a causa del basso valore del rapporto segnale/rumore del segnale retrodiffuso20. Questo vincolo rende il DAS del tutto incompatibile con gli studi che cercano di sfruttare lunghi cavi transoceanici per le esplorazioni delle profondità oceaniche. Inoltre, al fine di migliorare la portata del DAS con l'uso di amplificazione distribuita, laser potenti e codifica24, dovrebbe essere preferibilmente implementato in fibre scure22, il che significa che nessun altro canale di comunicazione dovrebbe co-propagarsi nella fibra sotto interrogatorio, che non è conforme con i piani degli operatori di telecomunicazioni per la diffusione al 100% delle fibre installate. Infine, gli strumenti DAS, in quanto prodotti commerciali, sono piuttosto costosi (nell'ordine di 100 k$) rendendo inefficace il loro utilizzo massiccio in più collegamenti in fibra simultaneamente25.